domenica 14 febbraio 2016

PROSSIMAMENTE... IL SIGNOR ROSSI  A  LANGHIRANO


Ricordate il Piermaria Rossi III super-espansivo ritratto dal Parmigianino, signore di S.Secondo? Bane, torneremo indietro di qualche generazione ad un suo cugino, una altro illustre "Signor Rossi" che soffiò la moglie ad un nobile lombardo, e creò ABATE il loro figliolo,,, Langhirano sì, ma declinato nella frazione di Torrechiara, avamposto appena a nord  e incantevole rocca con la prima Camera Picta ( decenni prima del Mantegna di S. Giorgio a Mantova )........

 

mercoledì 3 febbraio 2016

NON SOLO...SPALLA!
ROCCA ROSSI DI SAN SECONDO. ESTERNO....BRRRRRRR


ROCCA ROSSI DI SAN SECONDO - GRANDE SALA DELLE GESTA ROSSIANE

PIER MARIA ROSSI III° - RITRATTO AL MUSEO DEL PRADO (!)






A caccia di culatelli? Benissimo. Aggiungiamo la spalla cotta? Ottimo. Accompagnate il tutto con della vivace Fortana. Poi alzatevi (piano) e date un senso non solo ENO gastronomico alla visita nell'alto parmense, alle terre verdiane che costeggiano in coro Busseto e S.Agata ( quest'ultima però terra piacentina ). La Rocca Rossi di San Secondo Parmense vi regala brividi. Non solo perchè la sua severa mole schiaccia ombre scure e sottilmente gelide anche d'estate, sul suo lato orientale ( quello dove un parchetto pubblico istiga bimbini colorati a giocar giocondi e sicuri sotto le sue possenti mura ): soprattutto perchè - nonostante metà della sua imponente massa sia stata accoppata da insensati proprietari in rovina sul far del '900 - l'interno si espande a giocare a far la reggia, con strepitosi saloni affrescati a grottesca e a soggetti mitologici ( ivi compresa la mitologia familiare autoreferenziale, nel grande ambiente riprodotto qui sopra ).
Bei tipi sti Rossi: con un nome tanto comune hanno voluto sempre - evidentemente - esagerare nel distinguersi ( no, non mi riferisco all' "habitus" del buon Pier Maria III° che qui potete vedere in tutto il suo espansivo splendore ) : guardare il parente di Torrechiara, cos'ha combinato con Biancamaria, la Rocca Bianca, il figlio priore,...( prossima puntata!)







 
La Dogana Veneta vista dal Ponte Romano
UN GIOIELLO STREPITOSO...SOTTO CASA   ( O GIU' DI LI')

il ponte romano - Medievale di UBIALE CLANEZZO

UBIALE - CLANEZZO (BG): Il Porto Fluviale
Abitando a Bergamo, quasi ci si arriva a piedi. Dal resto della Lon(goba)rdia è poco più di una passeggiata: chi subisce l'incanto della vicina rotonda di S.Tomè, nel pieno della piana longobardica degli Almenno, non può proprio evitare di prolungare e arricchire la propria gita verso la vicinissima confluenza delle valli Imagna e Brembana. 
Ubiale (con ) Clanezzo ha un Castello. Sì: ma non è questo il nostro focus. Certo, le due ali che rimangono di quel rustico castellotto, rimaneggiate più volte, offrono in dote un soffice prato ed un accogliente parco ( pertinenza di una struttura alberghiera lì ospitata ).
Il maniero era ed è posizionato in questo punto strategico, per sorvegliare il traffico fluviale, un tempo fiorente in questo link intravalli, zona di confine per cui i Romani avevan ben pensato al robusto ponte rettilineo (non a schiena d'asino), ad arcata unica, poi ristrutturato nei secoli del pieno Medioevo.
Come in ogni luogo carico di segni, la Storia srotola il suo papiro, raccontandosi sotto i nostri occhi.
Nel silenzio favorito, più che interrotto, dal chioccolìo dell'Imagna che va a fondersi col possente Brembo, ti senti parte di un'incisione di Piranesi, di un capriccio di Bernardo Bellotto: soltanto che, ladies & gentlemen, qui la rovina, dopo averne goduto l'aspetto pittoresco, va fermata. Presto. Subito.
Prima che vadano a ramengo il Ponte ( il "pezzo" più antico ma meglio conservato ), la Dogana veneta ( corrusca torre dugentesca impennacchiata di merlature e con nel ventre una bella prigione per i...contrabbandieri ), e soprattutto il malconcio Porto Fluviale, con la sua microalzaia ed il minuscolo bacino, molo, magazzeno. Qui i barcaioli pagavan dazio, dopo pesate le merci sulla stadera a bilancere, prima di entrare in Terra di San Marco, e fluir verso Bèrghem, e magari verso Mediolanum, sul filo della corrente del Brembo, e poi del Naviglio... Esperienza mistico-storica-naturalistica la visita a questa scheggia di Età di Mezzo, dove gli Hobbit non sfigurerebbero. Magari in rappresentazioni in costume Fantasy, alternate a rievocazioni di gusto storico più rigoroso...Non abbandoniamo quest'incanto a un destino d'oblìo e degrado, insieme alle Autorità Locali del paese facciamo sì che rinasca, viva e crei interesse ed economia. 
Feste in costume con assaggi di eccezionali formaggi locali e magari vini (che so ) della Valcalepio: questo vediamo indossando gli occhiali dell'immaginazione: ma senza neanche far troppa fatica.