Sotto
il Monte c'è il Papa Buono ( e anche una rustica, robusta torre di
probabile origine longobarda ). Bene, saliamo in mezzo a lecci e
castagni sulle pendici del monte Canto, raggiungiamo la frazione dal
fresco poetico nome di Fontanella: a metà di un dolce declivio, nel
silenzio così lontano e così vicino ai pullman dalle frotte dei
pellegrini di Papa Roncalli, ecco l'apparizione...
No, mica Giovanni XXIII, ma una commovente, minuscola, saporita testimonianza del Romanico Bergamasco, coronamento dei vicini gioielli degli Almenni ( S. Tomè in testa ).
Eccola, tra le fronde, l'Abbazia cluniacense di Sant'Egidio. Diadema di povera e sfolgorante arte, a dominare l'Isola tra Brembo e Adda.
S. Egidio in Fontanella - La rigorosa facciata a salienti ed il campanile centrale a mo' di tiburio |
Alberto da Prezzate, Cluniacense vicino all'Imperatore, partì alla fine dell'XI secolo con l'avventura di questa piccola comunità, forse più eremo che abbazia, forse per questo tanto cara a Papa Roncalli che la visitava annualmente, e soprattutto al sacerdote poeta David Maria Turoldo, che dal 1964 la elesse a proprio luogo di riflessione, introspezione e creazione letteraria, e che qui riposa.
I rustici affreschi e i potenti capitelli dell'interno hanno un retrogusto sapido e deciso, una ruralità familiare come gli eccellenti taleggi o il bitto di queste parti: il sentore senese che la Città Alta sprigiona dal Gombito e dintorni, si stempera qui in un'aerea, morbida armonia da Casentino 2. E, come nell'originale, la scoperta di deliziose osterie dove consumare mistiche merende, è una sorpresa sempre dietro la prossima curva.
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