sabato 23 maggio 2015

                                                 MALCESINE, IL LAGO, IL MUSEO

Gira qua, gira là, il Garda promette e mantiene sempre. Per chi lo ama come
ben riuscita simulazione  del mare, il nostro mare interno ( "Gardasee",
lo chiamano gli ormai pacifici  invasori Sassoni ) snocciola sotto i nostri 
occhi meraviglie di luce, d'acqua e vegetazione,
vini deliziosi, e sontuose memorie storiche - come e meglio di ogni terra 
di passaggio, se non proprio di confine ( la Valvestino era Tirolo fino al 1918!).
Quindi, stupiamoci anche sulla luminosa sponda orientale, dove il sole lusinga
e fa scintillare il tuo spritz fino a tardi: ci aspetta una raffica di rocche scaligere, 
ardite e severe ma accoglienti.
Partiamo dalla più settentrionale, alle pendici del Baldo, poco distante 
dalle cascate del Varone: Malcesine, rocca piacevolmente adagiata presso 
la riva lacustre, ospite di un ben allestito Museo di Storia Naturale del Baldo
e del Garda.
Sotto gli occhi bronzei di un Wolfgang Goethe, che in forma di busto con tanto
di celebre cappello preromantico  a larga tesa, ci da' testimonianza del Grand 
Tour  come esperienza fondamentale e irrinunciable.
Il commovente aspetto del paesaggio italiano, dove la fatica per distinguere
l'indistinguibile, ( natura e intervento umano ) è gioiosamente travolta dalla 
bellezza tout court, ha ispirato tutti i Wolgang ( Goethe & C. ) gli Henry 
( Beyle/Stendhal & c.), che forse ( forse!!!) alle Maldive avrebbero magari...
....solo sbadigliato.







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