CHIARAVALLE (MILANESE)
ED IL BECCO DELLA CICOGNA
Al termine di Corso Lodi, ti viene da sbattere le palpebre, hai il macello della metropoli
subito dietro le spalle, e di colpo entri nell'universo agricolo che ha governato esistenze
e territori per millenni: ti trovi davanti una torre poligonale ardita e leggera, segnale della
presenza di un'Abbazia figlia dell'originale Chiaravalle ( Clervaux ), che nel sistema della
cintura agricola a Sud di Milano ha giocato nei secoli un ruolo produttivo e strategico
fondamentale.
La torre-gioiello per i Milanesi è da sempre - affettuosamente - la Ciribiciaccola ( Cunt i sò cinqcencinquantacinq ciribiciaccolitt, secondo le filastrocche popolari). E non è uno sminuirla :
pare sia l'associazione tra la torre e le sue ospiti, un tempo più frequenti, le cicogne che col loro
battere il becco e chiaccherare ( "ciri ciri") animavano il proprio inusuale condominio in pietra
e mattoni.
L'Abbazia cistercense è complesso di mirabile armonia, bellezza e ( non guasta ) affabile,
affettuosa accoglienza: un benedettino colto, gentile e comunicativo ti illustra non solo le
prerogative della location, ma in un ardito, sintetico excursus tutta ( o quasi ) l'epopea dell'ordine benedettino, nelle sue declinazioni cluniacense e cistercense, il sistema dell'Abbazia madre,
con figlie e nipoti... e ( sorpresa !) scopri che il buon San Benedetto da Norcia "Ora et Labora"
non l'ha mai detto! Quella è una sintesi, uno slogan successivo, che sintetizzava lo spirito della Regola.
Al termine della visita, il desiderio di farsi Cistercense è quasi incontenibile......
E Chiaravalle della Colomba??? Vedremo.....
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